ROMA – Sul numero che celebra i 60 anni dell’Espresso, un’intervista al presidente di Federnotai Carmelo Di Marco, mette in evidenza il pericolo di disperdere il patrimonio di dati e di garanzie con il Ddl sulle liberalizzazioni. I registri pubblici italiani, alimentati dai dati dei notai, si legge nell’articolo di Stefano Livadiotti, sono considerati un’eccellenza persino dalla Banca mondiale. Il mercato nazionale delle transazioni immobiliari (grazie alle garanzie assicurate dai notai) presenta un contenzioso limitato allo 0,003 per cento dei casi. E oltre nove segnalazioni antiriciclaggio su dieci effettuate alla Banca d’Italia, portano la firma dei notai che nel 2014 hanno versato direttamente al fisco, 6,5 miliardi di imposte sugli atti firmati. Lavorando, dunque, per conto dello Stato senza esserne dipendente.
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